Dalle colline italiane al largo dei mari del Nord, il vento soffia con forza sempre crescente sul futuro dell’energia. L’eolico non è più solo una promessa verde, ma una leva strategica per l’Europa e per l’Italia, tra innovazione tecnologica, benefici ambientali, obiettivi climatici e nuove sfide da affrontare. In questa guida, esploriamo tutto ciò che c’è da sapere sull’energia del vento: come funziona, quanto pesa davvero nella transizione sostenibile e quali prospettive apre per un futuro più pulito e indipendente.
Cos’è e come funziona l’energia eolica
Ma cos’è esattamente l’energia eolica? Come funziona una turbina? Quali sono i suoi benefici e quali le criticità ancora da superare? E soprattutto: quali sono le prospettive per l’Italia, tra Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), Green Deal europeo e nuovi obiettivi al 2030?
L’energia eolica è l’energia prodotta dal vento, trasformata in energia elettrica attraverso macchine chiamate aerogeneratori o turbine eoliche. Il principio di funzionamento è relativamente semplice: quando il vento soffia, le pale della turbina ruotano attorno a un asse, mettendo in moto un rotore. Questo movimento meccanico viene trasferito a un generatore elettrico, che produce corrente alternata, successivamente immessa nella rete di distribuzione.
Già nei secoli passati l’uomo ha imparato a sfruttare il vento, ad esempio con i mulini per macinare il grano o pompare acqua. Ma la produzione di energia elettrica da vento è diventata rilevante solo negli ultimi decenni, grazie al miglioramento delle tecnologie e alle politiche di incentivo alle fonti rinnovabili. A partire dagli anni Ottanta, e poi in modo più deciso dagli anni Duemila, l’eolico ha conosciuto una crescita esponenziale, in particolare in Europa e negli Stati Uniti.
Oggi una turbina eolica moderna inizia a generare energia con venti di circa 6-10 km/h, mentre si arresta automaticamente in caso di raffiche eccessive (oltre gli 88 km/h) per evitare danni. I sistemi più avanzati includono software di controllo, strumenti di accumulo e sensori per l’ottimizzazione delle prestazioni. La potenza media di una turbina onshore è ormai di 3 MW, mentre per l’offshore si arriva anche a 10 MW, con rotori che superano i 150 metri di diametro.
Le diverse applicazioni dell’eolico
In base al contesto, le turbine eoliche possono essere classificate in tre grandi categorie: eolico terrestre (onshore), eolico offshore e micro-eolico. L’eolico terrestre è quello più diffuso: le turbine vengono installate su colline, crinali o pianure ben ventilate, e l’energia prodotta è immessa nella rete pubblica. L’eolico offshore, invece, prevede l’installazione di impianti in mare aperto, dove il vento è più costante e forte. Nonostante costi più elevati, questa opzione consente di ottenere rendimenti superiori e riduce i conflitti paesaggistici.
Infine, il micro-eolico rappresenta una soluzione per l’autoproduzione di energia: mini-turbine sotto i 100 kW che possono alimentare abitazioni, aziende agricole o piccole imprese in modo autonomo. Pur essendo meno diffuse, queste soluzioni possono risultare utili in contesti off-grid o in combinazione con il fotovoltaico.
Spesso più turbine vengono installate in prossimità tra loro, dando origine a veri e propri parchi eolici, dotati di sistemi di gestione e monitoraggio centralizzati. Questi impianti possono coprire aree vaste e rappresentano il cuore dell’infrastruttura eolica di molti Paesi.
Vantaggi ambientali, energetici ed economici
Uno dei motivi principali che ha portato alla diffusione dell’eolico è la sua natura ecologicamente sostenibile. A differenza delle fonti fossili, l’energia eolica non produce emissioni climalteranti né inquinanti atmosferici.
Se si esclude l’impatto legato alla costruzione delle turbine, l’intero ciclo di vita di un impianto eolico è quasi a zero emissioni. Secondo dati Terna e GSE, nel 2024 in Italia l’eolico ha prodotto circa 23,4 TWh di energia elettrica, contribuendo per il 7,6% alla copertura della domanda nazionale. Un risultato che ha evitato l’immissione in atmosfera di milioni di tonnellate di CO2.
Oltre al profilo ambientale, c’è anche quello geopolitico: il vento è una risorsa diffusa, locale e gratuita. Laddove le fonti fossili sono concentrate in poche aree del mondo e soggette a dinamiche di prezzo e rischio geopolitico, l’eolico consente di incrementare l’autonomia energetica e ridurre la dipendenza da fornitori esteri.
Anche sul piano economico, i costi dell’eolico sono in calo. Secondo WindEurope, il costo medio dell’elettricità prodotta da nuove installazioni eoliche è ormai competitivo rispetto ai costi delle centrali tradizionali, anche senza incentivi, in molte regioni d’Europa. Tuttavia, in Italia la grid parity non è ancora pienamente raggiunta, soprattutto per impianti di piccola taglia o in aree con iter autorizzativi complessi.
Criticità e sfide dell’energia eolica
Nonostante i numerosi benefici, l’eolico non è privo di ostacoli. Uno dei principali riguarda l’accettazione sociale e l’impatto paesaggistico. La presenza di grandi turbine, alte decine di metri, può essere percepita come una deturpazione del paesaggio, soprattutto in contesti rurali o turistici. Alcune associazioni ambientaliste e comitati locali contestano inoltre il rischio per l’avifauna, in particolare uccelli migratori e pipistrelli, a causa delle collisioni con le pale.
Nel 2007 il WWF ha pubblicato il documento “Eolico & Biodiversità”, in cui ha identificato due tipi di rischio: quello diretto, legato alla collisione o alla distruzione di habitat durante l’installazione, e quello indiretto, connesso all’alterazione del territorio e all’aumento del disturbo antropico.
Negli anni successivi, tuttavia, la progettazione degli impianti si è evoluta, includendo valutazioni ambientali più dettagliate, strumenti di monitoraggio acustico e visivo, misure di mitigazione e strategie di dismissione sostenibile.
Lo stato dell’eolico in Italia e in Europa
L’Italia ha una buona tradizione nell’eolico, ma la crescita è stata piuttosto lenta negli ultimi anni, a causa di ostacoli burocratici, opposizioni locali e incertezze normative. Al 2024, la capacità eolica installata si attesta intorno ai 13 GW, con una produzione annua di circa 23,4 TWh. Il Sud Italia, in particolare Puglia, Sicilia, Campania e Basilicata, continua a essere il traino principale dello sviluppo.
In Europa, il 2024 ha visto l’installazione di 12,9 GW di nuova potenza eolica, per un totale complessivo di 285 GW. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo (425 GW entro il 2030), il ritmo dovrebbe raddoppiare.
La Germania si conferma il primo Paese europeo per potenza installata, seguita da Spagna, Regno Unito e Francia. L’Italia si colloca a metà classifica, con margini di crescita soprattutto nell’offshore, ancora assente nel panorama nazionale.
Obiettivi futuri: PNIEC e Green Deal
Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede per l’Italia un obiettivo di 19,3 GW di capacità eolica entro il 2030, di cui 900 MW offshore, con una produzione stimata di 41,5 TWh.
Tuttavia, lo scenario del Green Deal europeo richiede uno sforzo più ambizioso: secondo le ultime stime, l’eolico italiano dovrebbe produrre almeno 55 TWh entro fine decennio. Questo implicherebbe installare ulteriori 9,6 GW di impianti onshore e realizzare almeno 1,1 TWh offshore, oltre al repowering di circa 3,4 GW di impianti esistenti.
Il raggiungimento di questi target richiederà interventi coordinati su più fronti: semplificazione delle procedure autorizzative, incentivi stabili, pianificazione territoriale attenta e partecipata, sviluppo della filiera industriale italiana, che già vanta competenze avanzate nella componentistica delle turbine.
Una visione di futuro
L’energia eolica non è solo una tecnologia, ma una visione di futuro. Un futuro più resiliente, decarbonizzato, distribuito e indipendente dalle fonti fossili. Per raggiungere gli obiettivi climatici europei e contribuire concretamente alla lotta contro il cambiamento climatico, l’Italia deve accelerare lo sviluppo dell’eolico, superando le resistenze locali e trasformando le sfide in opportunità.
Investire in eolico oggi significa investire in innovazione, lavoro, ambiente e sicurezza. La transizione energetica passa anche da qui: da turbine che girano nel vento, trasformando una forza naturale millenaria in elettricità pulita per le generazioni future.