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Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana



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Il progetto BYTHOS, finanziato dal Programma Interreg Italia-Malta e coordinato dall’Università di Palermo, rappresenta un esempio concreto di economia blu sostenibile. Attraverso la trasformazione degli scarti di lavorazione del pesce in biomolecole bioattive, BYTHOS crea valore economico e ambientale, contribuendo alla riduzione dei rifiuti organici e supportando industrie cosmetiche, farmaceutiche e dell’acquacoltura

Aggiornato il 23 mag 2025



economia blu sostenibile
Fonte: il progetto BYTHOS – Una delle ricercatrici impegnate nel progetto – Dal sito Opencoesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Quando si parla di economia blu sostenibile, spesso si immagina un vasto insieme di attività legate agli oceani e ai mari: dalla pesca all’acquacoltura, dal turismo costiero all’energia pulita. Tuttavia, il progetto BYTHOS, finanziato con circa 2 milioni di euro nell’ambito del Programma Interreg V-A Italia-Malta 2014-2020 e coordinato dall’Università degli Studi di Palermo, sposta l’attenzione su un aspetto innovativo e sostenibile di questa economia: il recupero e la valorizzazione degli scarti di pesce per la salute umana e l’ambiente.

Economia blu sostenibile: da dove nasce il progetto BYTHOS

BYTHOS nasce dalla necessità di affrontare un problema importante e poco considerato: oltre il 60% dei tessuti del pesce, infatti, viene scartato e destinato a discarica, generando a livello globale circa 65 milioni di tonnellate di rifiuti organici. Questo non solo comporta costi elevati per le aziende ittiche, ma ha anche un impatto ambientale significativo. Il progetto ha così l’obiettivo di trasformare questi “rifiuti” in risorse preziose, realizzando biomolecole bioattive (BAM) da utilizzare nei settori cosmetico, farmaceutico e dell’acquacoltura. Un esempio dunque particolarmente significativo che porta i principi dell’economia circolare nel mondo agrifood.

Un laboratorio congiunto, la FRAP UNIT (Fish Residue Automated Processing Unit), è stato creato sull’isola di Lipari, nell’arcipelago delle Eolie, diventando un centro di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie di estrazione e trasformazione degli scarti ittici. Qui, ricercatori e biotecnologi hanno sviluppato processi capaci di ridurre drasticamente la quantità di rifiuti da smaltire, creando una vera e propria catena di valore economico sostenibile, con benefici ambientali e sociali che sono alla base della creazione di una economia blu sostenibile.

Nuove vie di ricerca e sviluppo grazie all’economia blu sostenibile

La complementarietà delle specie ittiche tra Sicilia e Malta ha consentito di individuare un ampio spettro di molecole con proprietà antibatteriche, antimicrobiche e antitumorali, aprendo nuove strade per applicazioni in campo nutraceutico e cosmetico. Inoltre, gli scarti trattati vengono trasformati in mangimi innovativi per l’acquacoltura, diminuendo la dipendenza da fornitori esteri e favorendo lo sviluppo di filiere locali più autonome ed ecologiche.

Il progetto BYTHOS si inserisce pienamente nelle strategie della Commissione europea per un’economia blu sostenibile e per il Green Deal, che puntano a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 proteggendo gli ecosistemi marini e promuovendo l’innovazione verde e digitale. Grazie a BYTHOS, le isole minori italiane come Lipari diventano protagoniste di un modello di economia circolare e sostenibile, in grado di generare nuove opportunità di lavoro e sviluppo.

La voce dei ricercatori impegnati nel progetto BYTHOS e nello sviluppo di una economia blu sostenibile

Come spiega Luigi Inguglia, ricercatore dell’Università di Palermo, i dati ottenuti dalle analisi degli scarti ittici hanno rivelato una sorprendente attività antimicrobica, aprendo prospettive concrete per lo sviluppo di prodotti cosmetici e farmaceutici ad alto valore commerciale. Per il professor Vincenzo Arizza, direttore del dipartimento STeBiCeF e principal investigator del progetto, BYTHOS rappresenta una risposta innovativa e concreta al problema dello smaltimento dei rifiuti organici ittici, capace di coniugare sostenibilità ambientale, sviluppo economico e innovazione tecnologica.

BYTHOS dimostra in concreto come l’economia blu sostenibile possa essere declinata non solo come sfruttamento delle risorse marine, ma anche come capacità di rigenerare e trasformare gli scarti in nuove risorse per la salute umana e la tutela dell’ambiente, in linea con le sfide globali e gli obiettivi europei di sostenibilità.


Cosa si intende esattamente per economia blu sostenibile

L’economia blu sostenibile è un concetto importante che si riferisce allo sviluppo economico basato sull’uso sostenibile delle risorse oceaniche e marine. Questo approccio mira a bilanciare la crescita economica con la protezione dell’ambiente marino, garantendo che le attività umane non compromettano la salute degli ecosistemi acquatici. L’economia blu sostenibile si fonda su principi di sostenibilità, equità e inclusività, cercando di massimizzare i benefici economici e sociali derivanti dagli oceani, minimizzando al contempo gli impatti negativi sull’ambiente.

Uno degli obiettivi principali dell’economia blu sostenibile è la conservazione degli ecosistemi marini e costieri, che sono fondamentali per contrastare la perdita di biodiversità globale e per il benessere delle comunità che dipendono da essi. Questo include in generale la protezione delle barriere coralline, delle mangrovie e delle zone umide, che svolgono ruoli cruciali nella regolazione del clima, nella protezione delle coste e nel supporto della vita marina.

Le attività economiche che rientrano nell’economia blu sostenibile comprendono la pesca e l’acquacoltura sostenibili, il turismo responsabile, l’energia rinnovabile marina (come l’eolico offshore e l’energia delle maree), e la biotecnologia marina. Queste attività sono progettate per essere ecologicamente sostenibili, economicamente vantaggiose e socialmente inclusive, promuovendo lo sviluppo economico senza compromettere le risorse naturali per le generazioni future.

La pesca e l’acquacoltura sostenibili, ad esempio, si concentrano sulla gestione responsabile degli stock ittici, evitando la sovrapesca e riducendo l’impatto sugli habitat marini. Questo approccio garantisce che le risorse ittiche siano disponibili a lungo termine, supportando le comunità locali e preservando la biodiversità marina.

Il turismo sostenibile e responsabile a sua volta nell’ambito dell’economia blu promuove pratiche che riducono l’impatto ambientale, come la gestione dei rifiuti e la conservazione delle risorse naturali, e che coinvolgono le comunità locali nella pianificazione e gestione delle attività turistiche.

L’economia blu sostenibile rappresenta una risposta alle sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento marino. Attraverso la cooperazione internazionale, le politiche di governance e l’innovazione tecnologica, l’economia blu mira a creare un futuro in cui gli oceani siano sani, produttivi e resilienti, offrendo opportunità economiche e migliorando la qualità della vita per milioni di persone in tutto il mondo.

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