Gender Equality

Ai Winning Women Institute Awards si celebra la parità di genere

Prima edizione per i Winning Women Institute Awards. Premiate cinque aziende per aver ottenuto la Gender Equality Certification dell’istituto e sette realtà per aver conseguito la Certificazione UNI/PdR 125:2022. “E’ necessaria un’accelerazione che deve necessariamente coinvolgere le piccole medie imprese” commenta la Presidente Paola Corna Pellegrini

Pubblicato il 24 Ott 2023

Si è chiusa la prima edizione dei “Winning Women Institute Awards”. Una settimana fa a Milano più di 120 persone tra CEO ed HR Director hanno assistito alla premiazione delle cinque aziende che quest’anno hanno ottenuto la Gender Equality Certification, che si ottiene superando un rigoroso processo di analisi sulla base dell’innovativa metodologia Dynamic Model Gender Rating messa a punto dal Comitato Scientifico del Winning Women Institute. Si tratta di Amplifon, Barabino & Partners, Chubb Italia, Decathlon Produzione Italia, Yakult Italia.
A queste si sono aggiunte sette realtà che con l’accompagnamento del Winning Women Institute hanno conseguito la Certificazione UNI/PdR 125:2022 che stabilisce le linee guida per un Sistema di Gestione per la Parità di Genere incoraggiando la misurazione, la rendicontazione e la valutazione dei dati. In questa lista figurano: Danone, Guna, Kpmg, Ipsen, Minsait Italia, Ortho Clinical Diagnostics Italy ora QuidelOrtho, Sanofi Italia.

Nell’occasione sono stati assegnati anche i premi speciali “Il cuore oltre l’ostacolo” a Manuela Nicolosi – prima donna italiana ad aver arbitrato la Supercoppa UEFA maschile, imprenditrice e Ambassador D&I – per la tenacia e la passione con le quali ha perseguito i suoi sogni, abbattendo pregiudizi e stereotipi di genere e aprendo la strada ad una società più evoluta, e a Gianluca Dradi – dirigente scolastico e collaboratore del Ministero dell’Istruzione e del Merito – per essersi fatto promotore di iniziative innovative perseguendo un ideale di scuola più moderna, inclusiva e dialogante.

Il Winning Women Institute

Fondato nel 2017 il Winning Women Institute è una Società Benefit impegnata nella diffusione del principio della gender equality presso istituzioni, opinione pubblica e imprese. È stata una delle prime società in Italia a lanciare una Certificazione per la Parità di Genere nel mondo del lavoro, creata attraverso l’impegno del proprio Comitato Scientifico composto da esperti di ambito accademico e aziendale che hanno messo a punto un modello d’indagine basato sulla metodologia Dynamic Model Gender Rating.

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In virtù del background maturato, il Winning Women Institute ha anche contribuito alla stesura della prassi di riferimento UNI/PDR 125:2022 entrata in vigore nel maggio 2022 e oggi offre consulenza alle imprese di ogni dimensione e settore accompagnandole nella fase di preparazione dei requisiti necessari per accedere alla Certificazione Nazionale.

Italia verso la parità di genere, lo status quo

Da sempre devota e attiva sui temi che riguardano la gender equality, Paola Corna Pellegrini, Presidente del Winning Women Institute, ha fornito una analisi della situazione in Italia e dei passi necessari per raggiungere una più ampia parità di genere nelle aziende e conseguentemente migliorare la società in cui viviamo.

Del resto, come sostiene Pellegrini, misurare lo stato di salute in termini di parità di genere è importante perché sottolinea il valore di risultati concreti, frutto di azioni, processi, procedure, sistemi di controllo. Di qui, l’importanza della UNI PdR/ 125:2022, ispirata dalla Certificazione del Winning Women Institute, che oggi è l’unica Certificazione basata su KPI quantitativi, 33 per l’esattezza.

“Attualmente, in Italia, le aziende certificate UNI PdR/ 125:2022, secondo i dati del Dipartimento delle Pari Opportunità, sono 588 e se consideriamo che l’obiettivo del PNRR è quello di arrivare ad averne certificate mille, possiamo affermare che siamo partiti con il piede giusto. È chiaro che ci sia ancora molta strada da fare, soprattutto perché il nostro Paese, secondo i dati del Global Gender Gap di World Economic Forum, è scivolato dal 63° posto nel 2022 al 79° posto su 146 Paesi nel 2023“.

Il cambio di passo dipende dalle PMI

I dati non lasciano spazio a dubbi. A partire dalla scarsa occupazione delle donne, poco più del 50% della popolazione attiva e un numero più alto di persone di sesso femminile che durante la pandemia hanno perso il lavoro. Dall’altro, nuovi job nati sulla scia della trasformazione digitale (sui quali il PNRR prevede la maggior parte degli investimenti), e per i quali le donne sono scarsamente rappresentate per la loro minore frequentazione delle università STEM. Ancora, l’esigua percentuale di donne in posizione di leadership (27%) e il 16% in qualità di amministratori delegati, che scende drasticamente al 3% se si parla di aziende quotate.

“E’ necessaria un’accelerazione che deve necessariamente coinvolgere le piccole medie imprese” è l’appello di Paola Corna Pellegrini. Il tessuto imprenditoriale italiano è composto da 4milioni e 700mila aziende di cui 4milioni e 200mila sono PMI, ma manca la pubblicazione dei bandi per gli organismi di certificazione per ottenere i finanziamenti per le aziende fino a 50 dipendenti che, secondo il punto 5 del PNRR, è previsto che debbano avere la copertura delle spese di consulenza e certificazione, un aspetto questo che agevolerebbe, e non poco, la scelta di certificarsi.

Parità di genere, CEO ed HR concordano: deve diventare una normalità

All’unisono CEO ed HR Director delle aziende certificate che hanno partecipato all’evento hanno sottolineato la necessità di stringere le maglie della collaborazione tra questi due mondi. Hanno enfatizzato come la parità di genere rappresenti un valore, un’opportunità e un pilastro per attirare e trattenere il talento, favorire lo sviluppo dell’innovazione attraverso la valorizzazione delle singole peculiarità, e mantenere un vantaggio competitivo nel mercato.

Ma, allo stesso tempo, hanno convenuto la necessità che la parità di genere diventi una normalità. Questo elemento dovrebbe essere incorporato nella cultura personale e aziendale, diventando parte integrante e guidando ogni entità verso obiettivi di sostenibilità che abbraccino a 360 gradi. È un dato di fatto che le aziende caratterizzate da un equilibrio di genere sono quelle che tendenzialmente registrano le performance più brillanti anche dal punto di vista del business

Una storia di coraggio e pari opportunità nel calcio

Di ispirazione è stata l’esperienza di Manuela Nicolosi – prima donna italiana ad aver arbitrato la Supercoppa UEFA maschile – che si è raccontata nell’intervista di Tonia Cartolano, Vicecaporedattrice di Sky Tg24 e membro del Comitato Scientifico del Winning Women Institute.

Manuela è una donna che ha tenacemente perseguito i suoi obiettivi prima contro la volontà del padre che non voleva intraprendesse la carriera di calciatrice, poi nel mondo del calcio, quando per diventare arbitro, ha dovuto abbattere numerosi stereotipi da parte degli uomini che non credevano nelle sue potenzialità, oltre che le resistenze delle colleghe che la ritenevano non adeguata solo perché aveva scelto di essere se stessa, ovvero femminile.

Manuela Nicolosi, come ha testimoniato durante l’evento, ha avuto coraggio e tenacia, ha creduto nel suo sogno e nella sua passione, ha saputo creare alleanze e uno stile nuovo di comunicazione e di leadership, eliminando la distanza e aprendosi a sorrisi ed empatia. Un approccio vincente che oggi, visti i risultati, viene raccomandato anche ai colleghi uomini e che, quando è invitata nelle scuole a parlare di pari opportunità, cerca di trasmettere a tutte le ragazze.

Parità di genere nelle scuole

Un altro momento clou della serata è stato l’intervento di Gianluca Dradi, il Preside del Liceo Artistico di Ravenna al quale si deve il congedo mestruale per le ragazze afflitte da dismenorrea, l’inserimento del registro alias per consentire agli studenti di sostituire, nel registro elettronico, il nome anagrafico con quello d’elezione, più coerente con l’identità di genere scelta, oltre che la creazione di una nursery nel Liceo per andare incontro a una studentessa che, avendo appena partorito, senza gli adeguati servizi avrebbe dovuto rinunciare agli studi per fare la mamma.

Dradi, da settembre collaboratore del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha auspicato che la Certificazione di Parità di Genere possa essere applicata agli istituti scolastici per portare anche all’interno delle scuole una cultura di pari opportunità che farà solo bene alla società del futuro.

Bisogna partire dalla misurazione

A dare un assaggio delle nuove iniziative che vedranno coinvolte l’azienda, Enrico Gambardella, Founder e Managing Director di Winning Women Institute. In primis, l’Osservatorio che verrà istituito per tracciare i trend sulla parità di genere in modo oggettivo e sarà basato sui dati emersi dalle società certificate dal Winning Women Institute e da quelle che sono in fase di assessment. Seguirà poi, la creazione di una piattaforma tecnologica di condivisione aperta a tutti coloro che, a livello personale o come azienda, desiderano parlare, approfondire, conoscere i temi della parità di genere o scambiarsi le esperienze. In ultimo, ma non meno importante, la formazione sulle pari opportunità dedicata alle aziende.

Chiudendo la serata e dando l’appuntamento ai prossimi Awards, Paola Corna Pellegrini ha messo l’accento su quanto la Certificazione di Parità di Genere sia l’inizio di un percorso di autoconsapevolezza che porta inevitabilmente a ulteriori sviluppi positivi nel tempo. Perché misurarsi è il primo passo per migliorarsi.

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